Laser al plasma prima e dopo

Asportazione nevo bianco mediante sublimazione con laser al plasma

Asportazione neoformazione del labbro mediante vaporizzazione laser al plasma

Autorimozione per vaporizzazione plasmalaser di mio nevo verrucoso moriforme di diametro 1 centimetro circa in rilievo e con annessi piliferi.

Autorimozione per vaporizzazione plasmalaser di mio nevo nei pressi del solco naso genieno di diametro 3 mm.

Asportazione inestetismo della guancia mediante vaporizzazione laser al plasma

Asportazione di due "cicci di carne" mediante sublimazione con laser al plasma

Laser al plasma in una seduta

Asportazione di fibroma pendulo per taglio alla base realizzata con laser al plasma

Asportazione di fibroma pendulo per taglio alla base realizzata con laser al plasma

Nevo benigno di forma ovale, largo circa 5 mm e alto circa 8 mm, trattato con vaporizzazione plasma laser. Nella sequenza fotografica si vede il caso prima ( foto 1 ) durante l'intervento ( foto 2, 3, 4 ) e dopo rispettivamente 4 giorni ( foto 5 ), 12 giorni ( foto 6 ).

Intervento domiciliare

Sono stato chiamato a domicilio per ribasare una protesi totale inferiore in resina instabile. Effettuata la visita mi sono reso conto che erano presenti, nella zona del fornice vestibolare inferiore, quattro fibromi irritativi da protesi ( foto 1 ).In anestesia locale procedo alla rimozione per vaporizzazione con laser al plasma delle 4 neoformazioni ( foto 2-3 ). Questo intervento di sublimazione al plasma ha richiesto complessivamente tre sedute. Nella foto 5 vediamo la guarigione a distanza di 3 giorni dall'ultimo intervento di vaporizzazione con laser al plasma delle 4 neoformazioni fibromatose. Sulla gengiva che sta guarendo sono visibili le 4 zone sulle quali sono intervenuto:

-A fibroma posteriore laterale destro lungo 16 mm.;

-B escrescenza a forma di piccola pallina di 2 mm. di diametro in zona 44;

-C fibroma anteriore destro largo 18 mm.;

-D fibroma anteriore sinistro largo 12 mm.

Infine eseguo la ribasatura diretta della protesi totale inferiore con resina a freddo da ribasatura ( foto 6 ).

Cheratosi seborroica

Caso di grande cheratosi seborroica di diametro di 23 mm. molto sporgente che non permetteva al paziente di indossare gli occhiali ( foto 1, 2, 3 e 4 ). Effettuo il trattamento a domicilio eseguendo l'anestesia locale nel fornice superiore. Poi, comincio a vaporizzare la neoformazione alla base lungo tutta la sua circonferenza. Con l'aiuto di una pinzetta sollevo la neoformazione e continuo il taglio per vaporizzazione alla base. ( foto 5, 6 e 7 ). La seduta è durata circa due ore e alla fine la neoformazione è stata completamente eliminata e rimane un disco di carbone come residuo della vaporizzazione. La crosta dopo una settimana si è ridotta di volume ( 9 e 10 ). A distanza di parecchi mesi possiamo osservare la guarigione completa ( foto 11 ).

Autotrattamento Angioma Rubino

Mio caso sia come operatore che come paziente. Vediamo nella foto [1] e [1B] come si presenta l'angioma rubino prima del trattamento. La procedura spray del laser sull'inestetismo, foto [3] e [4]. Controllo col dito indice ("digitale") per verificare il completo spianamento della neoformazione, foto [4]. Situazione finale nella stessa seduta senza sanguinamento, foto [4] e [5], dove possiamo notare la presenza dei residui carboniosi risultato finale della vaporizzazione eseguita.

Gli angiomi rubino sono molto comuni e si presentano come lesioni vascolari rilevate, come papule di colore rosso vivo o violaceo, di dimensioni pari a circa 3 mm. Non hanno alcun significato clinico e quindi rappresentano esclusivamente un problema estetico. Gli angiomi rubino essendo di piccole dimensioni e rilevati possono essere trattati senza rischi di sanguinamento con il laser al plasma per la mia esperienza, sperimentata direttamente sulla mia pelle, posso affermare l'inutilità di effettuare una anestesia locale superficiale.

Autotrattamento

La disidrosi vescicolare si caratterizza dalla comparsa improvvisa di vescicole piene di liquido sottopelle.

Nel caso illustrato ( foto 1 ) la sede è tra le dita del piede. Le vescicole appaiono lucenti e sollevano la pelle.

Le bolle sono a cupola e ripiene di liquido denso e appiccicoso. Possono essere poche o centinaia.

Successivamente intorno alle vescicole si è comparsa un zona di cheratina biancastra (ipercheratosi ) ( foto 2 - 3 ). Questa consiste in un disturbo della cheratinizzazione con aumento eccessivo dei cheratinociti, cioè delle cellule che costituiscono la parte più superficiale della pelle (strato corneo). Generalmente questa alterazione cutanea si viene a formare come risposta ad un insulto esterno, come fenomeni di sfregamento e sollecitazioni meccaniche continue e prolungate nel tempo.

A volte la manifestazione di disidrosi è così violenta che invece delle vescicole si formano vere e proprie bolle molto fastidiose e a volte dolorose. Queste si presentano a cupola e contengono un liquido denso e vischioso ( foto 3 ).

Questa situazione patologica, se trascurata, può complicarsi in una disidrosi pustolosa, caratterizzata dalla comparsa di vere e proprie pustole, cioè raccolte di pus, assai dolorose.

Vi informo che questa situazione l'ho vissuta in prima persona e l'ho trattata ( autotrattata ) col laser al plasma ( foto 4 ). A fine seduta di vaporizzazione o sublimazione al plasma rimangono i residui carboniosi su tutta la zona trattata ( foto 5 - 6 ).

A distanza di tempo (foto 8 - 9 ) la completa guarigione delle zone trattate.

Frenulectomia

Vi presento il caso di un adolescente di 15 anni che presenta dei diastemi riguardanti gli incisivi superiori e inferiori. Si nota in foto 1 e 2 che i due frenuli mediani, sia superiore che inferiore, hanno un attacco inserito sulla papilla interincisiva situata per l'appunto tra gli incisivi centrali superiori e inferiori. Insieme alla deglutizione atipica ( caratterizzata da una spinta anomala sui denti anteriori ), l'attacco troppo alto inserito sulla papilla interincisiva, sono la causa della presenza degli spazi ( diastemi ) tra gli incisivi centrali.

Pertanto, il primo intervento per poter effettuare la correzione di questa malocclusione è l'intervento di sbrigliamento dei due frenuli labiali. Procedo effettuando l'anestesia locale per infiltrazione nel fornice vestibolare superiore e inferiore. Poi procedo con la vaporizzazione col laser al plasma ( foto 3 e 4 ). Nelle foto 5 e 6 potete vedere il caso ad avvenuta guarigione e la notevole riduzione verticale dei due frenuli labiali.

Medi Dent | Parliamo della salute del tuo sorriso
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia